mercoledì 19 marzo 2014

Cose quotidiane

Traduciamo il giorno
Con dita e respiro
Ripieghiamo bucati
E rileggiamo testi
E quando ci posiamo
Sui nostri sguardi stanchi
Sovente mi richiedi
Qualche prova di immanenza
Quel tutto indiviso
Anelito di amanti
Ricerca di mutuo approdo
Delle nostre derive
E io vorrei che vedessi
La bellezza dell’ora
Che ci congeda dalle cure
E prova per sé
Quel che noi siamo.

Opera di Kawase Hasui



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giovedì 13 marzo 2014

Ci sono giorni senza poesia

Ci sono giorni senza poesia
Ore affannate che
Prendono alla gola
Quei giorni in cui
Invano pensi che voleresti
...on the viewless wings of Poesy...*
E la mancanza sta tutta dietro gli occhi
E nelle cose a parte
che restano vuote
Di un bianco inesorabile
E crudele
Dove gettiamo catrame per illuderci
Che il nostro procedere
Abbia un senso
Che con scoperto artificio
Inganni il cuore.


Edward Hopper - At the window

*John Keats, Ode to a Nightingale




domenica 9 marzo 2014

Letteratura e conoscenza

Der bestirnte Himmel über mir und das moralische Gesetzt in mir.
Il cielo stellato sopra di me e la legge morale in me.
Immanuel Kant 

Una delle funzioni della letteratura è quella di far conoscere realtà che altrimenti non verremmo a scoprire, o su cui non ci soffermeremmo, presi come siamo dal procedere incalzante del quotidiano.
Di queste osservazioni che legano letteratura e impegno civile sono debitrice a Ottavio Olita autore di “Codice libellula - La verità negata” incontrato oggi al Pentatonic.Villaggio Cultura - Pentatonic
Uno degli autori citati da Olita come esempi di questa funzione è stato Dickens senza il quale non avremmo avuto idea di cosa abbia significato per il proletariato inglese vivere ai tempi della Rivoluzione Industriale, né a quali cambiamenti sociali, culturali e psicologici essa abbia portato. Non sarà difficile per ognuno di noi richiamare alla mente gli autori del suo universo letterario che hanno avuto o hanno questa funzione.  
In questo romanzo, dedicato al cosiddetto caso dell’Ustica sarda, Ottavio Olita narra di un fatto vero trasportandolo in un mondo fittizio, ma che mi è parso tenesse a presentare come immediatamente riconducibile al mondo reale attraverso la riconoscibilità di eventi, luoghi e personaggi: un affascinante gioco di rimandi per chi conosce la realtà dei luoghi e degli eventi e può farsi una idea di chi siano i personaggi. Negli altri lettori dovrebbe creare desiderio di conoscenza dell’accaduto, ma anche seduzione verso una letteratura dell’impegno in cui far confluire la propria identità etica. Avere una identità etica è un segno di differenza, di quel quid che manca a chi ne è sprovvisto. L’identità etica emerge in varie occasioni di indignazione che non mancano di suscitare un reazione che va dal biasimo all’impegno, ma raramente ci appropriamo di essa e la viviamo con consapevolezza come parte costitutiva di una identità umana completa. Ritagliare degli spazi per poterci riappropriare della nostra identità etica diventa una operazione necessaria  e uno di questi spazi è la letteratura, uno dei luoghi della conoscenza umanistica del mondo.

La copertina del libro